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Dipendenza da lavoro, Work Addiction, Workaholism

Work Addiction

Chi soffre di Workaholism o Dipendenza da Lavoro ha perso il controllo sulla sua attività di lavoro. Non riesce a pensare ad altro, a sentire emozioni che non siano ansia (timore di fallire) tensione a fare (compulsione) ed euforia (quando raggiunge straordinari); niente tenerezza, percezione di vicinanza intima o serenità, emozioni dalle quali rifugge in un mondo di risultati e prestazioni.

Non riesce a porre confine tra la vita professionale e privata, ha elevati standard di prestazione, sente di dover fare e tutto ciò che fa ha un legame più o meno evidente con il suo lavoro.

Non solo porta il suo lavoro a casa, non si stacca da cellulare e pc durante i fine settimana o in vacanza ed esce con amici che in realtà sono colleghi o futuri clienti ma è perennemente ossessionato da pensieri di lavoro che non lo lasciano neppure sotto la doccia, a cena o a letto.

Le conseguenze sull mondo affettivo/familiare sono dolorose.

Nonostante chi soffre di Workaholism sia spesso molto stimato dalla società e rinfrancato  da successo e prestigio, riesce a mantenere solo una facciata rispettabile che contrasta notevolmente con il risentimento dei familiari che ne lamentano la non presenza e dei collaboratori e colleghi che sono tiranneggiati dal suo andare avanti a "caterpillar", senza considerzione del mondo emotivo.

Si, perché chi è Dipendente da Lavoro cerca di anestetizzare le sue emozioni mediante l'impegno illimitato nel lavoro e non è in grado di "sentire" le conseguenze che la sua droga lavoro ha su chi gli sta intorno.

A lui/lei è stato insegnato che l'Amore va guadagnato con fatica e solo risultati straordinari sono degni di stima e ammirazione. Nessuno spazio caldo ed affettuoso  che non fosse condizionato al successo...

Spesso aggressivo ed apparentemente sicuro di sé sente che qualcosa non va, il suo cuore è freddo e disarmato di fronte alle emozioni. Stremato, dà il colpo di reni e si racconta di non poter fare altro, di fare tutto ciò che è possibile fare per le persone che ama, per rendere loro la vita più facile con il denaro e la sua posizione, mentre dimentica che tutto ciò di cui avrebbero davvero bisogno i suoi cari sarebbe che lui stesse con loro.

Il termine Workaholism nasce nel 1971 ad opera di W.E.Oates dalla crasi della parola "work" e del suffisso "aholism" (che indica condizione di dipendenza) in virtù della stretta analogia che questa patologia ha con l'Alcoldipendenza.

Secondo la definizione di B.Robinson, professorre alla University of north Carolina - Charlotte e ritenuto attualmente massimo esperto in trattamento della Dipendenza da Lavoro, il Workaholism (o Work Addiction) consiste in

"un disturbo ossessivo-compulsivo che si manifesta con richieste auto-imposte, incapacità di regolazione delle proprie abitudini di Lavoro, eccessiva indulgenza nel Lavoro fino all'esclusione delle principali attività di vita"

Chi soffre di questa vera e propria "dipendenza ben vestita" presenta, infatti, un bisogno di lavorare talmente eccessivo da creare notevoli disagi ed interferenze nello stato di salute, nella felicità personale, nelle relazioni interpersonali familiari ed amicali, e nel funzionmento sociale e professionale.

in buona sintesi, il Workaholic è una persona che:

  • perde progressivamente controllo sulla sua attività di Lavoro;
  • vive un'evidente compromissione delle attività personali, familiari, lavorative;
  • aumenta costantemente la "posta in gioco" per continuare a produrre il livello di eccitazione desiderato (è adrenalina/dipendente);
  • utilizza il lavoro come anestetico, mezzo per risolvere i propri problemi o per alleviare un umore disforico (sentimenti di impotenza, colpa, ansia o depressione);
  • può essere a rischio di sviluppare condizioni mediche generali stress-correlate o un'altra dipendenza (da sostanza o da comportamento);
  • rappresenta, secondo uno studio di Mchlowitz del 1980, circa il 5% della popolazione statunitense (21% in un campione di manager giapponesi);
  • può essere Lavoratore Compulsivo, Frenetico, Nascosto o Anoressico del Lavoro (D.Fassel - 1990) 

Paradossalmente spesso non è così brillante sul lavoro come si potrebbe presumere in base ai suoi sforzi titanici. Alcune sue caratteristiche di personalità, infatti, invalidano e compromettono la buona riuscita del suo lavoro e la sua possibilità di essere un buon Leader (che sappia utilizzare la Comunicazione Assertiva):

  • è incapace di riconoscere i propri ed altrui stati emotivi;
  • non riesce nel gioco di squadra;
  • è sbilanciato nella vita professionale, non ha una vita privata;
  • perfezionista ed ossessivo, riesce ad essere efficiente su tempi lunghi (tocca lavorare fino a tardi);
  • spesso arrogante ed insicuro;
  • orientato al compito, perde in creatività;
  • non è in grado di delegare, incorre in errori di sovraccarico;
  • temporeggia per controllare e ricontrollare il suo operato, crea crisi e urgenza negli altri, non sempre riesce a rispettare i tempi di consegna;
  • danneggia la sua salute

Negli ambienti di lavoro in cui sono presenti uno o più persone affette da questa sindrome è facile incorrere in Burnout e Mobbing in cui le stesse sarebbero più esposte ad esserne vittime o causa.

D'altro canto, sono state evidenziate alcune tipologie di organizzazioni nelle quali sarebbero più frequenti la slatentizzazione e lo sviluppo della sindrome da Workaholism.

La consapevolezza delle fasi di sviluppo del Workaholism e la capacità di riconoscerne le prime manifestazioni permette di sviluppare le abilità necessarie alla salvaguardia personale ed alla promozione di un sano ambiente di lavoro, così fondamentale per una vita serena.